A 8/9 anni progettavo di visitare alcuni paesi in Asia e di andare a fare la volontaria in Africa.
Le persone intorno a me volevano insegnarmi che la vita va affrontata da realista.
Io invece amavo sognare.
Amavo costruire un mondo bello anche se questo significava solo passare qualche ora a fantasticare.
Nel mondo dei realisti ero una bambina sfortunata.
Nata in una famiglia che famiglia non era.
Ma io ero fortunata perché non ho scelto di essere uguale a loro.
Volevano insegnarmi a vivere e di diventare come tutti quelli che incontro per strada, a lavoro, in famiglia…
Vedo tante persone “realiste” e tristi che
hanno seppellito le loro emozioni più belle, quelle che ti fanno scalare le montagne.
Vivono senza la passione.
Sono persone senza colore.
Non vedono la bellezza intorno perché non c’è l’hanno dentro.
L’hanno nascosta tantissimi anni fà lontano dagli occhi di chi poteva giudicarli per il semplice fatto di seguire il proprio cuore.
❤️