Una giornata riempita di cose da fare
Piú che altro passioni
Imparare cose utili per il “progetto segreto”
Ascoltare persone che hanno già percorso quella strada
Unire a tutto la mia storia
Pensare a dove voglio arrivare
Mettercela tutta in un campo che ancora non conosco molto bene
Divertirmi imparando cose nuove
Essere curiosa come una bambina
Che sta dipingendo il suo futuro
Ringraziare al mio passato di avermi insegnato come aiutare chi si sente impigliato nella ragnatela fatta di ostacoli
Sono grata a quel “destino” che mi ha fatto CRESCERE in acque torbide e uscire vincente come fà il fiore di loto
Passare la giornata a depurarmi dalle vecchie convinzioni
Parlare con chi amo
Scambiare opinioni con chi stimo
Tutto questo perché credo in me
Credo in chi si troverà sulla mia strada
Ricevere conferme e complimenti dai sconosciuti e capire che l’impegno sta andando veramente bene
Ma io non avrei dubbi anche se non avessi quelle conferme ✌️ perché ci credo
Ecco così è arrivata al termine anche questa giornata
Sono felice
Sono soddisfatta
Perché credo di poter migliorare le vite di chi non pensa di farcela
Sono sicura di riuscirci
E quando facebook un giorno mi ricorderà di questo post
Sarò orgogliosa di aver seguito sempre il mio cuore
Anche al costo di avere tutti contro
Perché sono sicura che chi si riconoscerà in me
Già sà che la cosa più importante nella vita
È SAPERE DOVE VUOI ANDARE E CREDERE CHE OGNI PASSO CHE FARAI TI PORTERÀ SEMPRE PIU VICINO AL TUO SOGNO
Credo di riuscire a farlo
Perché quando si abbandonano i sogni
La vita perde il senso
Io invece sono nata per mostrare al mondo che la vera magia è dentro di noi
E non c’è niente di più bello di quella sensazione quando tocchi il cuore spento e lo vedi tornare splendere illuminato dalla sua luce
➡️ Solo per i coraggiosi!!! ⬅️
Noi esseri umani abbiamo paura di pensare e di parlare della morte ma quando la vivi da vicino la vivi più serenamente perché non hai altre scelte.
Hai solo una possibilità TIRARE FUORI TUTTO IL CORAGGIO CHE HAI!
Alcune chiamate non vorresti riceverle mai
E quando le ricevi non c’è bisogno di tante parole
Basta che senti la voce che dal tuo telefono dice “Non ho buone notizie” e tu lo sai
Il tuo cuore lo sa
Nel petto il battito che aumenta
Il corpo si piega perché ti manca l’aria
Cerchi solo di respirare
Ti guardi intorno e vedi alberi, prati ma sei ancora vivo
Tu sì
La persona che ami invece no
E realizzi che
Mamma…
Lei…
Non c’è più
Arrivano tanti messaggi, chiamate
Gente che cerca di starti vicina
Di non farti affogare nelle lacrime e nel dolore
Gente che ha bisogno di coraggio
Io invece ce l’ho sempre con me
Mi sono abituata ad averlo
Ho pianto ma poi ho capito che chi mi ha dato vita
Lei
Adesso è felice
Finalmente libera dalle sofferenze
Piangevo solo perché egoisticamente volevo vederla qui con me
Ancora per un po’ di tempo
Ma poi pensavo di nuovo quanto è felice adesso e la mia anima ritrovava la pace
Mamma mi diceva sempre che sono io a darle il coraggio
E che ero il raggio di sole per lei
Io invece ero orgogliosa di essere sua figlia
Perché lei era una grande guerriera anche se non sapeva di esserlo
Quando sono arrivata all’ospedale
Ho chiesto di vederla
Ero l’unica con un immenso desiderio di salutarla
Non volevo tornare a casa con il rimorso di non averla vista ancora una volta
E allora ho chiesto
Ho preso coraggio e l’ho detto al signore con i guanti sulle mani al quale ho consegnato il suo ultimo vestito a fiori, allegro come voglio ricordare lei
Ho pensato adesso o mai più
E ho sentito le parole uscire dalle mie labbra tremolanti
Ho chiesto se potevo vederla un minuto
Lui ha detto di si
E in quel momento sono entrata in una realtà tra Gioia
Ansia
Felicità
Orgoglio…
Tante emozioni che vibravano e si mescolavano insieme
La stanza era piccola e sono dovuta uscire
Da fuori vedevo aprire una cella frigorifera
Sembrava un film
Ma non potevo cambiare il canale
Solo Dio sa quanto avrei voluto cambiare quel canale
Ma questa volta non era possibile farlo
Il signore mi ha chiamata dentro
Mio zio non voleva lasciarmi sola ed è entrato solo per tenermi d’occhio
Lui è un poliziotto quindi conosce bene queste situazioni
Ma io non avevo bisogno di nessuno
Stavo bene
Il mio cuore voleva vederla e sono entrata velocemente
Ho guardato la barella
Un corpo coperto con il lenzuolo
Mi sono avvicinata al signore
Lui mi guardava ansioso mentre tirava via il primo lenzuolo dal suo volto
Il mio cuore era indeciso se fermarsi o battere all’impazzata
Ho trattenuto il respiro mentre il viso di mia mamma veniva accarezzato dalla luce di quella giornata grigia e nuvolosa
L’ho guardata ma lì non c’era mia mamma
Era un corpo bianco dal freddo con un espressione mai vista in lei
La sensazione di non averla riconosciuta in quel volto era bellissima
Ho trovato la pace
Allegria
Felicità
Serenità
Perché sapevo che più tardi al funerale dentro quella bara non ci sarebbe stata mia mamma
Perché la sua anima si è spogliata
Da tutto
Dal suo corpo
Dalle sofferenze
Dal mondo che non l’ha capita
Sì è spogliata dalle aspettative
Dai giudizi
Dalle critiche
E ora è libera, felice e in pace
Come merita di essere
Per sempre!
Se ripenso alla mia vita Vedo una scia di dolore L’ho trascinato con me come Un sacco nero e pesante
L’ho custodito per tanti anni Perché li dentro c’erano i miei ricordi In teoria era tutto quello che avevo salvato da casa mia Almeno questo è quello che pensavo
Poi un giorno mi sono stancata Mi sono fermata chiedendomi Cosa cavolo ci sia in quella busta
Mi sono seduta in mezzo a un prato Ho fatto un lungo sospiro E ho preso il nodo che ormai era troppo stretto dal peso
Non riuscivo ad aprirlo Così ho deciso di rompere la busta Ho sgranato gli occhi perché Quelle cose non mi appartenevano Non più perché erano cose che dovevo lasciare Nel mio passato
Cosa c’era dentro? Tutte le ferite Lacrime Dolori Bisogni di una bambina cresciuta sola
C’era solo quella roba lì E dove erano le cose belle? I ricordi… … del mare? … della montagna? … di mamma, papà e nonno? Dove ho messo i miei sogni?
Dove erano tutte le risate, carezze del sole, i canti del vento?
Erano tutti dentro il mio cuore Si perché i ricordi belli sono per sempre con noi Non li mettiamo in una valigia o in busta come i ricordi brutti che a distanza di tempo creano solo spazzatura
Il cuore è come uno scrigno piccolo ma può contenere la felicità di tutta una vita Ed è l’unica cosa che porteremo in ogni viaggio che faremo
Chiesa Lacrime Amici Parenti Altra gente Una bara Un corpo senza anima E un prete
Prete che parlava Parlava Parlava
Di cosa parlava? Lo guardavo Lo fissavo Mi chiedevo quanto senso avevano le sue parole
Parole vuote Imparate da un libro Condivise a ogni cerimonia Sempre le stesse Cambia solo il nome del defunto
Tristezza assoluta Silenzio Sìnghiozzi che si spegnevano in gola Lacrime che bagnavano il viso
Il prete parlava E parlava E di che cosa giuro che non ricordo Non mi aveva senso Ma io volevo capirlo
Il cuore era in fiamme Volevo dirglielo Volevo fermare tutto Volevo dirgli che tutto era così surreale Che li dentro c’è la donna che ha fatto miracoli E per ben due volte Lei ha creato vita
Capito signor prete? Tu con le tue parole senza senso, e perlopiù lette da un libro ingiallito Di cosa parli ai funerali? Dici sempre le stesse inutili cose Chiedi di pregare per chiedere a Dio di perdonare i peccati a mia mamma Ma lei non li aveva E Dio lo sa! Fidati!
Come poteva avere peccati? I bambini, malati e anziani non hanno peccati Li abbiamo tutti noi altri che non siamo riusciti a fare abbastanza per farla vivere una vita degna di essere vissuta Loro no!
Quanto egoismo nelle parole “Preghiamo per lei ma anche per tutti noi” Noi? Noi non dovevamo essere protagonisti durante quella cerimonia Almeno quel giorno potevi permettere a mia mamma di esserlo Almeno quella volta La sua ultima occasione per esserlo
Quanto sono brutti i funerali tutti uguali La cerimonia dovrebbe essere dedicata alla persona che abbiamo perso A mia mamma
Io farei tutto diversamente Cercherei di toccare le anime Cercherei di rallegrare i cuori presenti Ma per davvero!
Farei condividere ad amici e parenti quei momenti belli, particolari, magici che ricordano di aver passato con mia mamma
Una cerimonia dove si ricorderebbe la sua vita Si condividerebbe la felicità che ha portato lungo la strada incontrando chi è rimasto con occhi in lacrime ma cuore grato di averla conosciuta
Caro prete non mi è piaciuta la cerimonia e sono sicura che non sono stata l’unica Però la gente ascolta Stà zitta Subisce cerimonie, tradizioni… Non scegliere cosa ascoltare Non valuta cosa stà sentendo Perché l’ha detto un prete, un dottore o uno in televisione
Ma sappi che il tuo cuore è l’unico radar che devi seguire Ognuno ha ricevuto il suo Quindi anche tu ce l’hai
Ascolta le parole con il cuore Ascolta le emozioni E non permettere mai a nessuno Di convincerti che quello che dice ha senso Se il tuo cuore non è d’accordo
Ascoltalo Seguilo Illuminerà la tua strada
Solo il tuo cuore Non ascoltare neanche le mie parole Segui solo il tuo cuore
(❤️ Sono immensamente grata di essere proprio io la sua figlia e lei la mia mamma ❤️)
La mia mamma era una donna decisa
Si rifiutava di fare cose che a lei non andava di fare
Diceva che non aveva la forza
Poi però quando qualcosa accendeva la passione nel suo cuore, scattava!
Il suo coraggio arrivava alle stelle
Solo Dio sa quanto era coraggiosa mia mamma
Così tanto coraggiosa
che ha provato di tutto nella sua breve vita
La separazione dalle sue bambine piccole
Allontamento forzato dalla sua casa
Tante brevi e lunghe permanenze in vari ospedali psichiatrici
Cure con elettroshock
Prescrizioni di medicinali a caso
Ogni medico provava, testava
Tanto è facile scrivere le ricette
Mica le dovevano prendere loro
La mia mamma invece vedeva la felicità in quelle cose che nessuno di quei psichiatri avrà mai visto
La sua gioia più grande poteva essere anche semplicemente bere un caffè al bar
Anzi il caffè macchiato
Le piaceva quando la invitavo a pranzo o a cena fuori
Andava al ristorante e ogni volta già sapeva in anticipo cosa avrebbe scelto
Aveva uno strano rapporto con il cibo
Qualcosa tipo amore e odio nello stesso tempo
Amava mangiare ma lamentava sempre un desiderio non esaudito
La mia mamma amava ascoltare la musica Amava scrivere
Amava vivere
Ma veniva considerata pazza
Lei invece era una donna semplice
Le piaceva passeggiare, salutare le persone con il sorriso e scambiare due parole con chiunque
Ovunque andava, si vantava delle sue due bellissime figlie
La gente ci conosceva senza averci mai visto
Perché lei era fiera di noi
Eravamo la cosa più bella che è riuscita a creare nella sua vita
La mia mamma amava la libertà
Non le piaceva quando la obbligavano a fare qualche cosa
Lei però non aveva il diritto di alzare la voce, di difendersi perchè sapete com’è?
Quando ti considerano pazzo qualsiasi cosa farai la agente ti giudicherà
Quella stessa gente però ti farà la festa quando il tuo corpo ormai freddo sarà vuoto, senza anima
Allora piangeranno al tuo funerale
La mia mamma aveva bisogno di calore
Aveva bisogno di persone con il cuore grande
Ricorderò per sempre la sua felicità quando telefonavo e lei con il sorriso diceva quanta forza le ho dato
Oppure che ho rallegrato la sua giornata
Mia mamma ormai non c’è più
Ma la lezione che mi ha insegnato vivrà per sempre
Non permettere al giudizio del mondo di spegnere la tua voglia di vivere
Sii sempre quello che senti di essere, anche se sei diverso da altri
Fai nella tua vita quello per cui batte il tuo cuore
Sempre
Sempre
Sempre
Per quella bambina bionda e timida la curiosità era la sua unica speranza Lei voleva scoprire cose nuove, sognare un futuro illuminato dalle stelle come quelle che osservava nelle notti d’estate insieme al nonno E poi voleva scrivere
Ogni tanto apriva l’armadio di suo nonno anche se questo le era vietato Appena era sicura che nonno era andato giù al mare, nel centro del paesino a bere un bicchiere di vino con amici Metteva le sue manine sulla chiave e la girava Il cuore cominciava a battere più forte
Ascoltava per sicurezza i rumori intorno a lei e piano piano apriva un anta e poi l’altra
Si sentiva lo scricchiolio e il suo viaggio cominciava
Tutte le volte era come se fosse la prima
I suoi occhi si illuminavano come davanti a uno scrigno magico
Li dentro c’era un mondo intero
Tanti oggetti parlavano di tempi passati prima della sua nascita
Sembrava incredibile ma il tempo esisteva anche prima di lei
C’erano i vestiti di nonno
Lui era un uomo anziano ma cosi elegante che sembrava uscito da una copertina firmata da Armani
Giuro!
Le sue scarpe già lucide le lucidava ancora di più insieme alla borsa nera elegante, ogni volta che qualche impegno lo portava in città cioè a Zara (Croazia)
Però alla bambina con il suo cuore curioso non interessava guardare i vestiti
Lei cercava le fotografie che le raccontavano dei tempi quando papà era giovane o quando nonno era andato a New York a trovare il suo fratello che non vedeva da quando l’altro se ne andò appena maggiorenne
C’era la macchina fotografica di papà
Quella la poteva vedere solo quando festeggiavano qualche compleanno o quando papà voleva fotografare lei e la sorella sulla neve
C’era bisogno di un flash che veniva montato sopra la macchinetta e poteva fare solo quattro fotografie
Dopodiché serviva un altro flash
C’era anche un altra macchina fotografica, molto più seria
Nonno diceva che l’ha trovata dopo la seconda guerra mondiale e che probabilmente apparteneva a qualche fotoreporter
In quel armadio nonno teneva anche molti soldi
Molti è modo di dire perché erano messi insieme tutti quei dollari, lire e marchi che mandavano parenti dall’America e dall’Italia dentro le cartoline di Natale
Nonno non li spendeva
Era bravissimo a risparmiare e anche a far capire a chi guardava nel suo armadio di nascosto che porta “sfortuna” rubare i soldi alle persone
La bambina curiosa ci credeva e quindi i soldi non le erano interessanti Anche perché non erano dinari della ex Jugoslavia e quindi avrebbe dovuto cambiarli e non sapeva neanche come si faceva 🤣
Poi trovava le fotografie delle sue zie
Amava quelle delle tre zie che hanno scelto di vivere a Roma
Voleva seguire le loro strade
E ovviamente ci è riuscita
Non ha mai dubitato di questa cosa
Perché non si è mai permessa di cercare alternative
Cercava anche le cassette e i vecchi dischi in vinile
Prendeva le cassette e ascoltava la musica di anni 70
Quella era la musica che ascoltava suo papà quando era ragazzo
Tutte le canzoni l’aveva imparate a memoria
Anche perché era l’unica musica che ascoltava
Nonno aveva un altro piccolo stereo a batterie e da lì uscivano sempre voci che dicevano il notiziario
La musica no
Tranne quando durante le notizie delle 22 nonno si addormentava e lei in camera sua poteva ascoltare finalmente qualche canzone attuale
La bambina curiosa viaggiava tra i tempi passati e quelli che sognava di creare per se stessa
A parte l’armadio amava scoprire il gusto di ogni cioccolata o bustina di caramelle e scatola di biscotti che veniva dall’Italia
Ovviamente nonno voleva tenerle per non si sa chi e quali tempi migliori o per offrirle agli ospiti
Lei invece voleva assaporare tutto e subito
Apriva varie confezione nella stessa giornata
Sperava che nonno non si accorgesse
Purtroppo la scopriva ogni volta
La sua reazione la faceva sentire in qualche modo “sbagliata” e “cattiva” ma era semplicemente curiosa
Era ribelle
E oggi è fiera della sua curiosità e di essere sempre stata la bambina ribelle
Anche adesso da grande lei vede il mondo con quei occhi meravigliati
Ed è grata di vedere la magia e condividerla con tutto il mondo che gira intorno a lei
Mi sembra di camminare in mezzo agli zombie Mi sembra che dormono quasi tutti
Chi in macchina, chi sul posto di lavoro, chi mentre gioca con i propri figli
Pensano sia giusto così
E mi dicono che non si può fare niente
Tutti sono così grigi, spenti, arresi
Mi viene da sgrullarli
Da urlargli in faccia
Di dirgli quanto potere abbia ognuno di loro
Ma loro mi continuerebbero a guardare
Con gli sguardi nel vuoto
Senza emozioni, senza colori
Mi direbbero che sono io quella strana
Io che cado ma mi rialzo
Piango e rinasco
Mi spezzo e mi ricompongo
Non per gli altri ma perché ci credo
Cazzo, se non ci credo!!!
Ho sempre creduto….
Nel amore, nella passione, nella vita
Anche mentre il mio viso da bambina veniva accarezzato da “sfortuna” io vedevo luce, speranza
Io credo in me, credo in ognuno di loro!
Ci credo con tutto il cuore
Perché siamo uguali
Siamo sognatori
Siamo fatti di carne ma siamo anime gemelle
Mi fido di ognuno di loro
Ci credo profondamente
So che ognuno di noi è il creatore della propria vita
Ogni giorno è un dono
Ogni attimo è prezioso
Come viverlo tocca a noi la scelta
E allora cosa aspetti?
Svegliati e corri verso i tuoi sogni
Nessuno lo può fare al posto tuo
Fallo per te
Deciditi e fallo questa volta davvero solo e soltanto per te
Accendi la luce nel buio del tuo cuore
E vedrai i colori della tua vita
Vedrai che ti fiderai anche tu
Ci crederai anche tu
E insieme andremo a colorare il mondo
Come quando eravamo bambini
Credici Solo quello ci vuole Per aprire la porta a una vita che meriti Quella che meritiamo tutti! Tutti insieme!
Quando cominci a lasciarti andare nelle acque della consapevolezza, ti arrivano illuminazioni e nuove idee.
Per ottenere questo stato devi abbandonare la riva e farti trasportare dalle onde.
La riva sono i vecchi pensieri che ti dicono come e cosa devi pensare. Usa il tuo radar interno.
L’intuizione!
Vedrai come cambiando i pensieri andranno via le nuvole delle convinzioni limitanti che hai avuto tutta la vita.
Comincerai a intravedere il cielo, la luce, il sole e imparerai a guidare da solo la tua vita.
Anche quando ti diranno che stai andando contromano, se senti che la strada è quella giusta, allora probabilmente sono loro che hanno imboccato la VITA CONTROMANO.
Sono al bar.
Sul mio tavolo c’è un libro, un quaderno, la matita fucsia, due cellulari che uso per scrivere.
Una tazzina di caffè appena bevuto, un bicchiere di acqua e un piattino che lascia tracce della mia passione per i dolcetti.
Prendo il libro e comincio a leggere. Prendo appunti.
Entro in trance della passione.
Io amo perdermi in mezzo alla gente.
Sono qui ma loro non vedono quel mio arcobaleno pieno di sogni da realizzare e di speranze che voglio donare al mondo.
Ci sono tanti ragazzi e anche persone più grandi di me.
È un bar che unisce tutti.
Bevono caffè, aperitivo, fumano la sigaretta per rilassarsi.
Parlano, scambiano esperienze, raccontano le loro vacanze appena lasciate sulla sabbia in riva al mare.
Adesso ripartono con le loro abitudini. Tornano a scuola e a lavoro.
Tornano a sognare ma più che sognare direi sperare di riuscire a cambiare qualcosa.
La solita vita alla quale si cerca di sfuggire ogni settembre nonostante tutti i progetti, è qui.
Già è qui!
Tutto è come era.
Tutto uguale.
L’anno scorso erano seduti qui a bere il caffè dopo la solita vacanza.
Probabilmente è cambiata soltanto la spiaggia.
Tutto il resto è uguale.
Continuano a parlare, a sognare ma non cambiano nulla.
Per me questo è un anno diverso, la spiaggia era diversa, il libro è diverso, il bar è diverso.
L’anno prossimo cambierà di nuovo tutto.
Per me.
La mia zona di comfort si è amplificata.
Ho conquistato nuovi territori.
Ho realizzato nuovi sogni.
E ancora sogno di vedere il mondo intorno a me progredire.
Cercando di imparare, crescere e con coraggio cambiare qualcosa.
Ogni giorno.
Sempre in meglio.
Continuo a sognare. Intanto dò il mio contributo.
Voglio fargli vedere che si può fare.
Il cambiamento non arriverà da solo. Ma sono sicura che arriverà.